Gruppo Rinnovamento nello Spirito

Gruppo Maria – Sede:  Chiesa San Giuseppe

Responsabile locale: Turiano Giuseppe, Via Don Bosco – Tel. 0942/625603
Responsabile diocesano: Angelo Trovato

Membri: Romeo Rosanna

Sorrenti Concettina

Turiano Giuseppe

INCONTRI E CATECHESI

Chiesa S. Giuseppe: Domenica ore 18.00 Incontro di preghiera

Lunedì ore 18.00 S. Messa, Adorazione Eucaristica e Condivisione della Parola
Basilica Cattedrale : Giovedì ore 18.00 S. Messa, Adorazione e Catechesi

PREMESSA
Il Rinnovamento nello Spirito Santo nella sua essenza è una corrente di grazia che, dove è giunta ed è stata accolta, ha rinnovato gli ambienti più diversi senza distinzione di persone, suscitando un rinnovamento spirituale che trasforma radicalmente la vita. In coloro che hanno fatto questa esperienza è possibile notare una netta distinzione fra il “prima e il dopo”, sia che si tratti di persone già credenti e impegnate, sia che si tratti di non praticanti o non credenti. Il punto discriminante è costituito dall’effusione dello Spirito, una grazia che comunica un’esperienza di Dio capace di coinvolgere tutto l’essere (intelligenza, emozioni, sentimenti), rendendo coscienti della chiamata alla santità. Di qui la scelta decisa a camminare su questa via, in una conversione continua, verso la maturità umana e cristiana.

L’esperienza personale di Gesù
Alla luce dei frutti raccolti in quasi trent’anni di storia del RnS, si è potuto constatare che, per affrontare i numerosi e profondi problemi che oggi attentano alla fede, non sono sufficienti interventi educativi né progetti formativi, per quanto apprezzabili possano essere; è necessario invece che ogni singola persona abbia un incontro personale con Cristo Signore e rimetta alla sua potenza ogni problema e difficoltà, in sostanza tutta la sua vita. Il primo frutto della grazia del Rinnovamento è infatti la presa di coscienza che l’uomo è chiamato a vivere in relazione sempre nuova e crescente con le tre Persone divine: è qui che si innesta la formazione, la quale è orientata ad “assecondare” l’azione di Dio che opera in noi mediante la potenza dello Spirito.

Le diverse fasi della formazione nella storia del Rinnovamento
La storia del Rinnovamento italiano presenta diverse fasi dal punto di vista del processo formativo. Indichiamo di seguito le più significative:

Fase iniziale (dal 1972 al 1977):
la formazione è quasi esclusivamente orientata al primo livello dell’esperienza e consiste nel preparare alla preghiera di effusione e quindi nell’indirizzare verso un cammino di crescita nel gruppo.
Questi i momenti del processo formativo:
Seminario di “vita nuova nello spirito” consiste in una serie di incontri il cui scopo è quello di aiutare le persone a raggiungere la migliore disposizione possibile per ricevere la preghiera per l’effusione dello Spirito.
Effusione dello Spirito Santo. Esperienza vitale, profonda e trasformante, che cambia la coscienza della propria identità cristiana, le relazioni con la SS. Trinità, il modo di sentirsi Chiesa, il rapporto con la Parola, i sacramenti, la liturgia. Si manifestano un nuovo gusto per la preghiera, una nuova disponibilità ad amare, l’esperienza dei carismi per l’utilità comune.
Cammino nel gruppo. Al gruppo si aderisce spontaneamente e liberamente; in esso le persone trovano un sostegno comunitario che permette di crescere nella grazia del Rinnovamento e in un nuovo stile di vita cristiana. Il gruppo introduce anche ad assumere il proprio posto nella Chiesa e nella società, per cui le persone si rendono disponibili a condividere i doni e i talenti ricevuti da Dio.

Seconda fase (dal 1977 al 1990):
inizia la formazione all’animazione nei gruppi.
Questa fase si collega alla necessità, confermata da parte della Gerarchia ecclesiastica, di introdurre nel RnS alcune strutture onde permettergli di crescere mantenendo la sua fisionomia. Si formano i primi nuclei di “animatori” con il compito di accompagnare e guidare i gruppi ad aprirsi all’uso dei carismi e dei ministeri di fatto. Diversi i livelli di animazione: locale (di singoli gruppi), regionale, nazionale. Si rende pertanto necessaria una formazione specifica, sia per la grande diversità dei gruppi, sia per superare i limiti dello “spontaneismo” e dell’improvvisazione (talvolta confusi con la “libertà dello Spirito”).
Si rende pertanto necessaria una formazione specifica, sia per la grande diversità dei gruppi, sia per superare i limiti dello “spontaneismo” e dell’improvvisazione (facilmente confusi con la spontaneità e la carismaticità).

Terza fase (dal 1990 al 1997) :
si afferma decisamente lo sviluppo di iniziative di formazione permanente sia per i membri del RnS, sia per gli animatori a livello locale, regionale, nazionale.
L’articolazione di proposte per la formazione degli animatori, nei diversi ministeri e servizi, lascia intravedere la possibilità di un Progetto unitario. Ciò spinge i responsabili nazionali e regionali ad avviare un discernimento comunitario per valorizzare le ricchezze suscitate dallo Spirito in forza di una visione comune orientata alla crescita unitaria del RnS.

Quarta fase:
avvio di un Progetto unitario di formazione. L’idea si afferma decisamente verso la fine degli anni ’90 (peraltro avvertita non come definitiva in quanto sempre dipendente dal discernimento comunitario e dall’ascolto di ciò che lo Spirito suggerisce alle diverse realtà locali) con l’individuazione di un itinerario di formazione (e conseguente riorganizzazione delle proposte formative) in tre aree di riferimento: carismatica, pastorale, ministeriale.

 

LE LINEE PORTANTI DEL PROGETTO UNITARIO DI FORMAZIONE

Formazione permanente e discernimento comunitario
Docilità allo Spirito; umile ricerca della volontà di Dio; capacità di ascolto; interpretazione dei segni dei tempi alla luce del Vangelo; valorizzazione dei carismi; creatività spirituale: ecco la manifestazione del “discernimento comunitario”, strumento per sviluppare la corresponsabilità, per costruire un progetto di formazione unitario e un cammino di crescita comune. La formazione permanente aiuta a superare i particolarismi locali e il pericolo di un cammino più di tipo “confederativo” che di tipo “comunitario”; a sostenere le comunità più deboli attraverso l’aiuto di quelle più forti; a pensare all’esperienza del RnS non come “cattolicesimo della domenica”, ma ad un cammino di crescita e di conversione permanente.
Cammino unitario e non uniforme
Ecco, allora, per i nostri fratelli un progetto di formazione di tipo “unitario” e non “uniforme”, nel rispetto delle diverse realtà locali, dei cammini specifici, delle diverse modalità attraverso le quali una visione unitaria può e deve esprimersi. Parliamo di un progetto unitario, seppur con diversità di forme, perché non si vuole operare una grande reductio ad unum, cioè una semplificazione, una riduzione della grande ricchezza che è nella nostra tradizione nazionale. L’unità, infatti, non è annientamento delle diversità, ma esaltazione di ciò che rende multiforme l’opera dello Spirito in mezzo a noi. Si accetta in tal modo la chance della koinonìa: i diversi carismi suscitati dallo Spirito si armonizzano fra loro nella comunione, superando ogni localizzazione geografica o anche la tentazione dell’autosufficienza. Il RnS esprime una sola realtà ecclesiale, una sola realtà nazionale che vive la tensione all’unità, con una carità e una fraternità nuove. L’assenza di un fondatore umano o di uno specifico carisma di fondazione, fanno sì che nel RnS la formazione sia frutto del discernimento comunitario, vissuto in un clima spirituale, attraverso il duplice ascolto orizzontale e verticale: la profezia che ci deriva dalla parola di Dio e dal magistero della Chiesa e la profezia che è nella vita e nel cuore dei fratelli e delle sorelle chiamate dallo Spirito a un servizio ai vari livelli.

Quattro richiami di Giovanni Paolo II
Nell’anno 1998, dedicato allo Spirito Santo, il Santo Padre ha riservato una speciale attenzione al Rinnovamento offrendo quattro memorabili discorsi nei quali si può riscontrare un denominatore comune, un motivo conduttore che sempre ritorna. Si tratta, per l’appunto, del concetto di formazione.
1. “Uno dei compiti più urgenti della Chiesa è quello della formazione dei fedeli laici… Ha come obiettivo fondamentale la scoperta sempre più chiara della propria vocazione e la disponibilità sempre più grande a viverla nel compimento della propria missione. Questa deve pertanto essere una delle vostre priorità… è un compito più urgente che mai… So che il RnS si prodiga per rispondere a questa necessità, cercando forme e modalità sempre nuove e più adatte all’uomo di oggi. Vi ringrazio per quello che fate e vi chiedo di perseverare nel vostro impegno” (Udienza al RnS, Città del Vaticano, 4 aprile 1998).

2. “Nel nostro mondo, si avverte con urgenza la necessità di un annuncio forte e di una solida e approfondita formazione cristiana. Quale bisogno vi è oggi di personalità cristiane mature, consapevoli della propria identità battesimale, della propria vocazione e missione nella Chiesa e nel mondo! Nella formazione cristiana curata dai movimenti non manchi mai l’elemento di questa fiduciosa obbedienza ai Vescovi, in comunione con il Successore di Pietro! Inserite le vostre esperienze nelle chiese locali e nelle parrocchie, rimanendo sempre in comunione con i Pastori e attenti alle loro indicazioni” (Vigilia di Pentecoste con i movimenti, Piazza San Pietro, 30 maggio 1998).
3. “Appartenete ad un movimento ecclesiale. La parola “ecclesiale” è più che semplicemente decorativa. Essa implica un compito preciso di formazione cristiana e una profonda convergenza tra fede e vita. La fede entusiastica che anima le vostre comunità è un grande arricchimento, ma non è sufficiente. Deve essere accompagnata da una formazione cristiana che sia solida, ampia e fedele al magistero della Chiesa” (Discorso del Papa alla Fraternità carismatica cattolica internazionale, Città del Vaticano, 1 giugno1998).
4. “Da una solida formazione deriverà una spiritualità profondamente radicata nelle fonti della vita cristiana e in grado di rispondere alle domande cruciali poste dalla cultura di oggi” (Discorso del Papa ai leader internazionali del Rinnovamento, Sala Nervi, 30 Ottobre 1998).

Cammino di crescita
L’intero processo formativo può essere suddiviso in 3 grandi aree corrispondenti ai nuclei essenziali del RnS. Non si tratta di un “percorso obbligato”, né di tre livelli distinti e successivi di crescita; piuttosto si vuole cogliere – dall’interazione di queste tre dimensioni – l’espressione più compiuta di un cammino di crescita organico, ben compaginato, legato alla vita del RnS:
– carismatica
– pastorale
– ministeriale
Ciascuna di queste tre diverse aree di riferimento contiene proposte formative ben distinte.
Carismatica
Senza l’esperienza dei carismi, la testimonianza del RnS nella Chiesa perderebbe ogni incidenza. La ragione basilare per la quale lo Spirito ha suscitato il RnS, è richiamare l’attenzione della Chiesa sulla sua dimensione fisiologica, cioè carismatica, mediante uomini e donne disponibili a servire la Chiesa a partire da una nuova esperienza dello Spirito Santo. Nel Rinnovamento gruppi e comunità non sono luoghi appartati, separati, ma palestre di vita nuova.
Pastorale
La formazione pastorale è una proposta di approfondimento dell’esperienza carismatica rivolta ai “pastorali di servizio” che, in molti casi, hanno bisogno di essere aiutati a seguire i fratelli nel discernimento, nell’accompagnamento spirituale, nella formazione alla vita comunitaria e all’esperienza dei carismi. Presiedere alla vita di un gruppo e di una comunità e assolvere a tutte le funzioni legate ad una responsabilità di stampo carismatico e non gerarchico, è un servizio assai delicato che non accetta semplificazioni.
Ministeriale
C’è poi, quindi, la dimensione ministeriale, cioè l’esigenza di inserire nella formazione un’attenzione specifica a quelli che sono i ministeri “di fatto” attraverso cui una comunità cresce, facendo fruttificare carismi e talenti distribuiti dallo Spirito per l’utilità comune. Si tratta di un’area specifica, distinta per ministeri. I corsi, quindi, si prefiggono lo scopo di “formare i formatori” perché, su una visione comune, possano sentirsi parte di un progetto ministeriale nazionale che, a rete, raggiunge le regioni e mediante queste sostiene la vita di gruppi e comunità.