- La chiesa di San Giuseppe troneggia
maestosa in piazza IX Aprile, accanto alla torre dell’orologio, in cui
si apriva la porta della terza cinta muraria ancora esistente. La
chiesa, costruita nella seconda metà del
1600, è di chiaro stile barocco, e la cosa più bella di
essa è rappresentata dalla sua facciata, che domina la piazza
antistante.
- Una maestosa scala a doppia a doppia
rampa immette sul Sagrato della chiesa, e sia le scale che il
pianerottolo antistante la chiesa sono recintati con una magnifica
balaustra in pietra di Siracusa lavorata. Questa è l’unica scala
monumentale a doppia rampa che si ammira a Taormina, ed essa, assieme
alla facciata della chiesa crea una scenografia di piena epoca barocca
che fa rivivere il passato.
- La facciata, a doppio spiovente
secondo lo stile barocco, presenta un grande portale centrale che
immette nella chiesa, e due piccoli portali laterali, di cui quello di
destra immette nella Sagrestia e quello di sinistra immette in un locale
ricreativo che spesso viene usato per mostre di pittura.
- I sei vasi artistici con piante di
agave decorano la balaustra sul Sagrato della chiesa.
- Il monumentale portale principale è
fatto con marmi di Taormina di diversa varietà, bianco negli stipiti ed
architrave, grigio e rosa nelle altri parti decorative; ai lati ci sono
due colonne con capitelli di stile jonico, poggianti su alte basi come
quelle del portale principale della Basilica Cattedrale.
- Ancora sopra il semiarco del portale
principale c’è un teschio con tibie incrociate, che fa bella mostra di
sé in una edicola con stipiti e semiarco marmorei.
- In alto, in una nicchia c’è una
grande statua marmorea di Cristo Re, con la mano destra alzata e
benedicente e con la sinistra che regge una grande Croce; ai suoi piedi
c’è la scritta: “Christus regnat”.
- Al colmo della facciata, un altro
teschio con tibie incrociate sorride soddisfatto della sua posizione
altolocata ed è sovrastato da una piccola croce di ferro.
- I due spioventi della facciata sono
decorati da due vasi con fiamme e da un busto di figura umana in mezzo
alle fiamme, mentre fiamme sono simboleggiate in cima all’edicola che
mostra il teschio sopra il portale principale.
- Tutti questi simboli ignivomi e
fiammeggianti sono dovuti al fatto che la chiesa era la sede della
“Confraternità delle anime del Purgatorio”, e le fiamme significano la
purificazione delle anime del Purgatorio, il cui etimo significa
purgarsi, pulirsi, mondarsi e purificarsi dei peccati.
- I due portali laterali seguono lo
stile del portale principale, e sono fatti con pietra di Siracusa, sia
negli stipiti che nell’architrave, il quale è sovrastato da un semiarco.
- Sulla porta di destra c’è uno stemma
con uccello e la scritta “Viscer avis medicus” cioè: i visceri
dell’uccello sono il mio medico, mentre sulla porta di sinistra c’è uno
stemma con un uccello in mezzo alle fiamme e la scritta: “X funere
foenus”, cioè per i funerali della Fenicie, con cui si allude al
mito della Fenicie, l’uccello che secondo i poeti e i naturalisti
antichi viveva nei deserti dell’Arabia, cibandosi solo delle lagrime
dell’incenso, e, dopo aver vissuto per 500 anni, moriva per rinascere dalle sue ceneri: donde
l’antico motto “post fata resurgo” cioè, “dopo la morte rinasco”.
- Questo stemma con l’allegoria della
Fenicie ha in alto la testa di un angelo alato, e in basso la testa di
un leone.
- Sopra ognuna di queste porte laterali
c’è una finestrella con stipiti e semiarco in pietra di Siracusa.
- All’interno, la chiesa è a una sola
navata con un transetto che ha al suo centro una cupola, che ha nel
mezzo la colomba dello Spirito Santo, mentre tutt’intorno c’è un
affresco che rappresenta San Giovanni Bosco bambino fra la Madonna e
Gesù.
- Le pareti della chiesa, per tutta la
loro altezza, sono decorate con stucchi che riproducono motivi floreali
e teste di angeli alate, per cui esse risultano troppo cariche ed
ossessionanti, secondo la simbologia dell’arte barocca; vi sono pure dei
dipinti che raffigurano i profeti e fatti evangelici.
- Sopra il portale principale, appena
entrati in chiesa, c’è la cantoria (oggi inattiva) per l’organo e il
coro.
- Sul pavimento c’è una grande lapide
rettangolare tutta intarsiata con marmo bianco e nero, che reca al
centro una figura umana fra le fiamme, il solito motivo allegorico; si
tratta dell’apertura dell’ossario comune che ogni chiesa aveva per
seppellire i morti.
- Appena entrati in chiesa, a destra
in basso nel muro c’è una tomba con lapide epigrafata che ha questa
iscrizione: “Hic quiescit in pace Christi Cajetanus Russotti qui pie
decessit IV Idus Jan. An. MVIIILXVII, etatis sue LXVI. Jesualdus F.
Sacerdos Ord. Carm. Patri opt. Desideratissimo cum lacrimis posuit”;
la cui traduzione è la seguente: qui riposa nella pace di Cristo Gaetano
Russotti che morì piamente il quarto giorno dopo le idi di Gennaio
dell’anno 1867 a 66 anni di età. Il sacerdote Frate Gesualdo,
dell’Ordine dei Carmelitani, pose lacrimante in onore dell’ottimo e
desideratissimo padre.
-
L’altare maggiore della chiesa è
fatto coi policromi marmi di Taormina e sul frontale sotto il
tabernacolo c’è intarsiata la figura della Madonna che si erge sopra le
anime del Purgatorio, rappresentante come figure umane a mezzo busto in
mezzo alle fiamme.
- Sopra il Tabernacolo, al centro
dell’altare, si innalza una deliziosa cupoletta sostenuta sostenuta da
sei colonnine tutte in marmo, mentre ai due lati ci sono due angeli di
gesso che tengono due candelabri.
- Dietro l’altare, in una nicchia
dell’abside c’è la statua di Maria Ausiliatrice.
- Sopra l’altare minore a sinistra in
una nicchia c’è la
statua di San Giuseppe, e in cima c’è la scritta:
“Ite ad Joseph” cioè andate da Giuseppe; in questa navata vi
ritrovano i seguenti dipinti: una trasfigurazione di N.S.G.C., la morte
di San Giuseppe, una croce con agnello immolato e una croce con un
pesce.
- I due altari minori sono decorati ai
lati da due colonne a tortiglione di colore arancione, mentre sopra
l’altare maggiore altre due colonne di stile jonico ornano la nicchia
dell’abside in cui c’è la statua di Maria Ausiliatrice.
- Due finestre illuminano in transetto,
cioè il braccio corto della pianta a croce latina della chiesa, per cui
la cupola che divide il transetto e che reca l’affresco raffigurante
San
Giovanni Bosco bambino fra la Madonna e Gesù, mentre un branco di fiere,
lupi e leoni, minacciano un gregge di pecorelle riunite dietro la figura
del Cristo, viene tutta illuminata dalla luce del sole, e la colomba
dello Spirito Santo , che è al centro della cupola, sembra volare
nell’aria luminosa.
- Lungo le pareti laterali si trovano
degli affreschi con le figure dei profeti e in alto a questi dei dipinti
raffiguranti fatti evangelici.
- Nel transetto nelle pareti alte vi si
trovano: a sinistra un dipinto della morte di San Giuseppe.
-
Il pulpito che si trova alla base
dell’arcata che precede l’altar maggiore, sul alto destro, è pure
decorato con stucchi, fra cui capeggiano i busti di
5
angeli alati che scandiscono la forma esagonale.
- Un grande lampadario di legno dorato
pende al centro dell’arcata antistante l’altare maggiore.
- Accanto al pulpito c’è una piccola
statua di marmo di San Domenico Savio, il Santo della mamme e delle
culle, che tiene nella mano sinistra un carteggio con la scritta: “la
morte ma non peccati – Domenico Savio
1857”, mentre nella destra tiene il crocefisso
appoggiato sul petto.
- Nella Sagrestia della chiesa è
notevole una fontana di marmo rosa di Taormina con testa fontanaria e
vaschetta poste in una nicchia contornata da una arcata a tutto sesto
pure in marmo rosa e grigio-verde di Taormina; in cima all’arco c’è
raffigurata la Madonna con ai piedi le anime fra le fiamme del
Purgatorio, che è identifica a quella raffigurata sul frontale
dell’altare maggiore, per cui è logico ritenere che entrambe le
composizioni marmoree siano state realizzate dallo stesso artigiano
marmista.
- Sotto la figura della Madonna c’è la
data
1705 intarsiata in uno scudo
marmoreo.
- Da questa data veniamo a sapere che
la chiesa fu costruita a cavallo dei secoli XVII e XVIII, cioè tra la
fine del
1600 e l’inizio del
1700.
- Accanto alla chiesa, sul lato destro,
sorge
il grande campanile, la cui parte inferiore è quadrata ed è fatta
con grossi blocchi di pietra di Taormina ben squadrata; nella parte
centrale si aprono
4 archi a tutto sesto, dentro
cui sono alloggiate le campane, e pure gli spigoli di questa parte
mediana sono in pietra di Taormina ben lavorata.
- La cima del campanile è costituita da
una balaustra che recinge un ballatoio calpestabile, dal cui centro si
innalza una cupola a cuspide ottagonale, nella quale si aprono 4 finestrelle a cielo aperto; nel cono terminale della
cupola c’è una grossa pietra di Taormina lavorata a forma di globo che
una volta sosteneva una croce di ferro.
- Siccome durante una tempesta di vento
molti anni fa la palla di pietra cadde a terra, perché la croce aveva
fatto da vela, quando essa fu rimessa a posto la croce venne eliminata,
onde evitare il ripetersi del crollo.
- Un blocco di pietra di Taormina del
basamento del campanile, nello spigolo che si affaccia nel cortile della
Sagrestia, reca scolpita la data 1713
sopra il solito teschio con tibie incrociate, per cui è da ritenere che
il campanile fu costruito in un secondo tempo, e ciò è dimostrato anche
dal fatto che esso è un corpo a se stante e separato dalla chiesa, a cui
è collegato da una passerella a cielo aperto che corre sopra il cortile
della Sagrestia.